Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI): normative, termini, funzionamento e vantaggi per le Aziende

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Il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI) si conferma come una svolta nel settore della gestione ambientale in Italia grazie alla sua capacità di semplificare e rendere più trasparente il processo di gestione dei rifiuti. Il RENTRI è stato progettato per modernizzare e digitalizzare l’intero processo di tracciabilità dei rifiuti, con l'obiettivo di migliorare la gestione, il controllo e il monitoraggio dei flussi di rifiuti, sia pericolosi che non pericolosi.

Questa innovazione rappresenta un cambio di paradigma perché affronta uno dei problemi storici del settore: la difficoltà di tracciare con precisione i rifiuti, specialmente quelli pericolosi. Attraverso una piattaforma unica e centralizzata, il RENTRI consente una maggiore trasparenza, riduce le possibilità di smaltimento illecito, e permette di rilevare eventuali anomalie o pratiche non conformi, contribuendo così alla tutela dell'ambiente e promuovendo un’economia circolare e più sostenibile.

Cos’è il RENTRI?

Il RENTRI, acronimo di Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, è un sistema digitale istituito in Italia per monitorare e tracciare in modo più efficiente e trasparente il ciclo di vita dei rifiuti, dalla produzione fino allo smaltimento o recupero, rispetto ai sistemi tradizionali, eliminando molte delle inefficienze legate alla documentazione cartacea.

Obiettivi principali del RENTRI:

  • Migliorare la tracciabilità dei rifiuti: Consente di seguire il percorso dei rifiuti lungo l'intera filiera (produzione, trasporto, smaltimento o recupero) in modo trasparente e in tempo reale.
  • Ridurre le pratiche illecite: Monitorando in maniera più rigorosa la movimentazione dei rifiuti, aiuta a prevenire frodi come il traffico illecito o lo smaltimento illegale.
  • Semplificare la gestione burocratica: Con l'eliminazione della documentazione cartacea, le imprese possono gestire formulari, registri e dichiarazioni in formato digitale, riducendo il rischio di errori e migliorando l'efficienza operativa.
  • Facilitare i controlli: Le autorità competenti possono accedere al sistema per effettuare controlli e verifiche in tempo reale, rendendo più rapido l'intervento in caso di irregolarità.

Il quadro normativo di riferimento.

Il RENTRI sostituisce il vecchio Sistri (Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali). Il principale riferimento normativo è il Decreto Legislativo 152 del 2006 (noto anche come "Testo Unico Ambientale") che rappresenta la base legislativa su cui si fondano le regole per la gestione dei rifiuti in Italia. In particolare, l’articolo 188-bis, dopo varie modificazioni, stabilisce che la tracciabilità dei rifiuti avvenga attraverso il RENTRI, un registro gestito dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l'assistenza tecnica dell'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.

Le modiche più recenti

Nel 2022, con il Decreto Legislativo 213 del 2022, sono state apportate ulteriori modifiche al Testo Unico Ambientale. Questo intervento ha reso più chiari alcuni aspetti legati alla gestione del RENTRI, confermando che il Ministero dell'Ambiente, sempre con l’aiuto dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, è l'ente responsabile per il funzionamento del registro.

Il regolamento operativo

Un passaggio cruciale per il funzionamento pratico del RENTRI è stata poi l'adozione del Decreto Ministeriale del 4 aprile 2023, n. 59. Questo decreto ha ufficialmente disciplinato l'organizzazione e il funzionamento del sistema, introducendo una serie di strumenti operativi per agevolare la tracciabilità. Tra questi, ci sono:

  • Il registro cronologico per tenere traccia delle movimentazioni di rifiuti.

  • Il formulario di identificazione dei rifiuti, che deve essere compilato in ogni fase del trasporto e smaltimento.

Il regolamento ha chiarito anche le modalità di iscrizione al RENTRI e come i dati devono essere trasmessi al sistema. Un aspetto importante è l'interoperabilità del RENTRI con altri enti, come l'ISPRA, per assicurare un coordinamento efficiente delle informazioni a livello nazionale. Inoltre, il decreto stabilisce che l'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali continuerà a fornire supporto tecnico, garantendo il corretto funzionamento del sistema.

Chi sono i soggetti obbligati ad iscriversi al Rentri?

L'iscrizione al RENTRI è obbligatoria per diversi gruppi di soggetti. Innanzitutto, è richiesta per gli enti e le imprese che si occupano del trattamento dei rifiuti. Inoltre, devono iscriversi i produttori di rifiuti considerati pericolosi.

Anche gli enti e le aziende che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a fini professionali, inclusi i commercianti e gli intermediari nel settore, sono tenuti a registrarsi. Infine, l'iscrizione è necessaria per i soggetti menzionati nell'articolo 189, comma 3, del D.Lgs. 152/2006, che riguarda i rifiuti non pericolosi generati da attività industriali e artigianali, dalle operazioni di recupero e smaltimento, e dai fanghi derivanti dai trattamenti delle acque e reflui.

Entro quando iscriversi al RENTRI?

Il Decreto Ministeriale 59/2023, entrato in vigore il 15 giugno 2023, stabilisce le regole per il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e il funzionamento del RENTRI, che diventerà operativo dal 15 dicembre 2024.

Il calendario di iscrizione è il seguente:
  • 15 dicembre 2024 - entro il 13 febbraio 2025: produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti.
  • 15 giugno 2025 - entro il 14 agosto 2025: produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 10 e fino a 50 dipendenti.
  • 15 dicembre 2025 – entro febbraio 2026: tutte le realtà minori e tutti gli altri produttori di rifiuti speciali pericolosi, che non rientrano nelle categorie precedenti.

Quali sono i vantaggi del RENTRI per le aziende?


Il Registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti risulta una grande opportunità per le aziende. In particolare, questo sistema digitale consente di passare da un approccio cartaceo ad uno più flessibile e dinamico. In questo modo, le aziende avranno la possibilità di monitorare in tempo reale i flussi di rifiuti, garantendo una tracciabilità continua e accurata e una riduzione dei tempi di elaborazione e dei costi operativi. Tutto questo non solo riduce i tempi e i costi di elaborazione, ma diminuisce anche il rischio di sanzioni per non conformità, proteggendo così il budget aziendale.

Oliboni Group con la sua esperienza consolidata, è pronto a supportare le aziende nella transizione verso questo nuovo modello di gestione, assicurando soluzioni personalizzate e rispondendo efficacemente alle sfide emergenti nel settore. Contattaci quindi per maggiori informazioni, o per trovare il tuo partner ideale per un piano personalizzato di gestione dei rifiuti da cantiere.